Con legge n. 36/1994 (c.d. Legge Galli), venne previsto che l’organizzazione dei servizi idrici dovesse avvenire sulla base di “ambiti territoriali ottimali” (di seguito ATO), la cui delimitazione era rimessa alle singole Regioni;
La Regione Lazio con l. n. 6/1996 delimitò ed individuò gli ATO, tra cui l’ATO n. 2 Lazio Centrale – Roma, nel cui territorio venne ricompreso il Comune di Arsoli che scelse, quale forma di cooperazione obbligatoria tra gli enti appartenenti a ciascun ATO, la Convenzione di Cooperazione, sottoscritta in data 9/07/1997;
Successivamente con delibera n. 1/1999, la Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti dell’ATO 2 affidò il servizio idrico integrato (di seguito SII) ad Acea Ato 2 s.p.a., Società controllata da Acea s.p.a., e in data 6/8/2002 l’ATO 2 ed Acea ATO 2 s.p.a. sottoscrissero la Convenzione di Gestione, volta a disciplinare i reciproci diritti ed obblighi della gestione del SII;
Il Comune di Arsoli (con D.C.C. n. 9 del 28/09/2004) ha aderito alla Convenzione ed ha affidato ad Acea la gestione del depuratore da molti anni.
Nel 2006 l’art. 148 del d.lgs. n. 152/2006 ha istituito le Autorità d’ambito, strutture deputate all’esercizio delle competenze spettanti agli Enti Locali in materia di gestione delle risorse idriche; autorità d’ambito soppresse dall’art. 2, comma 186, lett e), dalla legge n. 191/2009.
Successivamente alla predetta soppressione, la Regione Lazio con DGR n. 626 del 21/12/2012, ha precisato che le convenzioni di cooperazione stipulate dagli enti locali dovessero, perciò, considerarsi vigenti e conformi alle leggi statali e regionali vigenti;
Ma è stato nel 2014 che a tutta la vicenda è stata impressa una forte accelerazione quando, nell’art. 147 del d.lgs. n. 152/2006 è stato introdotto il comma 1 bis, il quale ha stabilito l’obbligo, per gli enti locali, di aderire agli Enti di Governo dell’ambito individuati, entro il termine fissato dalle Regioni e dalla Province autonome e, comunque, non oltre sessanta giorni dalla delibera di individuazione e, in caso di inerzia, l’esercizio del potere sostitutivo regionale, previa diffida all’ente locale ad adempiere entro ulteriori trenta giorni;
Con nota prot. N. 141497 del 13/03/2015 la Regione Lazio ha diffidato tutti i Comuni inadempienti, tra cui l’amministrazione di Arsoli all’affidamento in concessione d’uso gratuita, per tutta la durata della gestione, ad Acea ATO 2 delle infrastrutture necessarie per il servizio idrico integrato ex art. 153, comma 1, del d.lgs. n. 152/2006 precisando che, in mancanza di tale adempimento, l’amministrazione regionale avrebbe avviato le procedure per l’applicazione dei poteri sostitutivi ai sensi dell’art. 172, comma 4, del medesimo decreto legislativo.
E’ stato a quel punto che, senza esitazione alcuna e nel tentativo di bloccare da subito il trasferimento, prima ancora che fosse nominato il commissario ad acta, si è deciso di impugnare immediatamente la diffida
Il TAR per il Lazio Sez. Prima Ter con sent. N. 05879 del 15 marzo 2016 e depositata il 18 maggio 2016, rigettava il ricorso proposto dal Comune di Arsoli ed altri comuni;
Gli stessi Comuni, ad eccezione dei Comune di Capena, impugnavano la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato che con sent. N. 02320/2017 del 9 marzo 2017, respingeva l’appello proposto dai Comuni ricorrenti. Neanche i due gradi di giudizio, entrambi dall’esito sfavorevole ai nostri Comuni, hanno fermato la nostra battaglia legale e con un terzo ricorso è stata richiesta la revocazione della sentenza del 9 marzo 2017. Purtroppo il Consiglio di Stato con sent. N. 0423/2019 ha dichiarato inammissibile l’appello proposto.
Terminata la fase dei contenziosi, Acea Ato 2 s.p.a., con nota prot. N. 355158/P del 9 luglio 2019, diffidava nuovamente i Comuni a provvedere all’obbligo di ottemperare alla consegna dei beni afferenti il SII in favore dello stesso gestore entro i successivi quindici giorni. A quel punto, veniva richiesto ai legali dei Comuni ricorrenti nei contenziosi sviluppatisi nel tempo, se e quali ulteriori strumenti legali potessero essere attivati per scongiurare il passaggio del SII ad Acea ATO 2.
Con molta chiarezza veniva rappresentato dai legali incaricati, la insussistenza di margini normativi e/o giudiziari per proseguire l’opposizione al conferimento degli impianti al gestore unico e, a seguito delle statuizioni dei giudici amministrativi diventate ormai definitive, il rischio concreto del commissariamento dell’ente, oltre alla contestazione di una responsabilità erariale a carico degli amministratori inadempienti.
Accanto ai numerosi contenziosi, sono state portate avanti in questi sette anni, anche iniziative di natura politica sia mediante il coinvolgimento della Ottava Commissione (Ambiente e Territorio) e della Dodicesima Commissione (Tutela del territorio) del Consiglio regionale del Lazio, sia affidandosi alla mobilitazione dei Forum Acqua Pubblica. Le iniziative assunte, che non hanno fermato il passaggio imposto dalla legge, hanno consentito tuttavia di avviare utili interlocuzioni con gli altri attori tecnici ed istituzionali coinvolti a vario titolo nella vicenda.
Nell’incontro tenutosi in data 17 luglio 2019 presso l’Assessorato Tutela del Territorio, Mobilità e Risorse Idriche della Regione Lazio, i Sindaci dei Comuni di Arsoli, Agosta, Ladispoli, Marano Equo e Roviano, chiedevano quindi all’Assessore competente On.le Mauro Alessandri una moratoria fino al 30 settembre 2019 e di sospendere conseguentemente l’esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti dei Comuni inadempienti, oltre a rappresentare la necessità di avviare percorsi condivisi all’interno delle rispettive comunità e con gli altri enti coinvolti nel passaggio del SII al gestore unico.
Si è inoltre tenuto il 13 settembre 2019, presso la sede della STO (Segreteria Tecnica Organizzativa) di Acea ATO 2, un incontro di approfondimento tra i Comuni interessati e l’ingegnere Massimo Paternostro (STO) circa le modalità tecnico-operative per il passaggio al SII e finalizzato a far maturare una scelta consapevole da parte delle amministrazioni comunali coinvolte.
Si è quindi arrivati al 12 dicembre 2019, quando ancora una volta i Sindaci di Agosta, Arsoli, Marano Equo e Roviano, alla presenza dei delegati dell’Assessore Mauro Alessandri, di Acea s.p.a e della STO di ATO 2, hanno ribadito tutte le loro perplessità sugli effetti del passaggio del servizio idrico al gestore unico ed hanno comunque convenuto di avviare spontaneamente le procedure previste dalla vigente normativa, al fine di evitare la nomina del commissario.
E così, nel successivo incontro tenutosi presso gli uffici della Regione Lazio il 28 gennaio 2020, di fronte all’ennesimo ultimatum con annessa “minaccia” di commissariamento, abbiamo dovuto assumere l’impegno di adottare un ulteriore atto deliberativo che manifestasse la volontà di aderire. Contestualmente Acea Ato 2 s.p.a. ha assunto l’impegno ad aprire un tavolo tecnico con i Comuni coinvolti al fine di approfondire e verificare ipotesi di accordo sui molteplici aspetti (ripercussioni sui già esangui bilanci comunali, trasferimento del personale, contenziosi pluriennali, valutazione dei vincoli apposti sui nostri territori per la tutela delle aree di salvaguardia, etc.) che riguardano ed hanno riguardato i rapporti con Regione Lazio ed Acea Ato 2 s.p.a. in materia di sfruttamento della risorsa idrica e riferibili all’imminente passaggio del servizio idrico integrato al gestore unico.
L’Acea Ato 2 ha quindi iniziato le ricognizioni dei soli impianti relativi all’acquedotto ed alle fognature, tenuto conto della gestione già in essere del depuratore.
Successivamente all’approvazione da parte del Comune di Arsoli degli ulteriori atti finalizzati al passaggio del servizio idrico integrato, quali ad esempio la sistemazione relativa agli aspetti patrimoniali che riguardano i serbatoi o a quelli relativi alle servitù in materia di acquedotto e fognatura, (servitù che verranno monetizzate ai sensi di legge), il Responsabile dell’Area Tecnica ha sottoscritto il verbale di trasferimento che dal 1 Dicembre 2021 ha segnato il definitivo passaggio del servizio idrico e fognario ad Acea Ato 2.